Studio Venos / Agenzia di pratiche auto e nautiche Pordenone e Portogruaro
Corso di 74 ore per svolgere l’attività di autotrasportatore
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Chiusure festività pasquali e mese di maggio
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Albo ambientale 2025: guida alle scadenze
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MUD 2025: Scadenza e novità per la dichiarazione ambientale
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Supporto per la verifica dei requisiti delle imprese iscritte all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori
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Europa libera tutti!

Camion in autostrada Studio Venos

“Tana libera tutti!” Così giocavamo da bambini nei cortili assolati d’estate.
Ora è l’Unione Europea che “libera tutti” in merito all’acceso al mercato “conto terzi”.

Proprio così, con il Reg. UE 2020/1055, che integra ed in parte modifica il Reg. UE 1071/2009, si riscrive l’autotrasporto europeo togliendo le barriere all’ingresso. Non è più necessario l’accesso al mercato, vale a dire: addio alle cosiddette “licenze di trasporto”.

Ora per esercitare l’attività di autotrasportatore è sufficiente possedere i requisiti legati all’accesso alla professione (idoneità finanziaria, onorabilità, professionalità e stabilimento) per salire a bordo del proprio mezzo, girare la chiave e via… ha inizio l’attività.
Una forte spinta verso l’apertura del mercato e della concorrenza nazionale, che si unisce a quella che arriva dall’estero. Non che questo renda più semplice l’attività dell’autotrasportatore che sempre più ha acquisito caratteristiche professionali importanti: basti pensare alle regole legate all’utilizzo del cronotachigrafo, la responsabilità nella corretta sistemazione del carico e molti altri aspetti che rendono qualificante questa attività. 

E’ innegabile che la preoccupazione da parte delle imprese di trasporto è tanta e non è legata all’apertura del mercato quanto alla legalità. Infatti l’eliminazione di barriere all’ingresso, cioè l’eliminazione dell’accesso al mercato voluta da questa liberalizzazione, richiede un forte controllo da parte dello Stato soprattutto in riferimento alla permanenza dei requisiti già citati di idoneità finanziaria, professionale, onorabilità e stabilimento. Se non vengono effettuati sistematici e periodici controlli, come previsto dalla norma, nei confronti delle imprese di trasporto, il rischio che dilaghi una concorrenza sleale è altissimo. Questo aspetto preoccupa molto le imprese di trasporto che lavorando nella legalità rispettano i tempi di guida, le comunicazioni di variazione all’Albo conto terzi e sono solerti nel rinnovare ed adeguare la propria idoneità finanziaria. 

Quindi ben venga la liberalizzazione, a patto che ci siano regole chiare e controlli che permettano di operare senza distorsioni del mercato… intanto “Europa libera tutti”! 

Per maggiori informazioni scrivici a merci@studiovenos.it