Rivolgiti a Studio Venos per essere sempre aggiornato Il settore dell’autotrasporto è al centro di importanti novità normative europee, in [...]
Le merci pericolose sono materiali che possono rappresentare una minaccia per le persone e l’ambiente in caso di manipolazione errata, fuoriuscita o perdita.
Per garantire la sicurezza della manipolazione, del trasporto e dello stoccaggio delle merci pericolose, quasi tutti i Paesi dispongono di norme per il loro trasporto. Queste misure sono necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori, proteggere il pubblico da potenziali pericoli e limitare l’impatto sull’ambiente.
Per chi lavora nel settore della logistica e movimenta merci pericolose è importante capire cos’è l’ADR, come si collega al lavoro e quali sono i cambiamenti di cui essere consapevoli in qualità di autisti o operatori ADR.
L’ADR (International Transport of Dangerous Goods by Road Regulations) è una normativa che regola il trasporto delle merci pericolose. I regolamenti garantiscono la sicurezza del trasporto e la protezione dei lavoratori, del pubblico e dell’ambiente.
La maggior parte dei Paesi ha una propria normativa ADR specifica, che si aggiunge alle convenzioni internazionali. Nell’Unione Europea, l’ADR è la legislazione chiave. Si applica al trasporto su strada sia nelle operazioni commerciali che in quelle non commerciali.
Sono state apportate alcune modifiche alle normative ADR che riguardano il trasporto di merci pericolose. Ogni modifica viene introdotta con l’intento di garantire la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti nel processo di trasporto e per ridurre l’impatto ambientale.
Dal 1° gennaio 2023, a seguito dell’entrata in vigore dell’edizione 2023 dell’ADR, diventa esecutivo il capitolo 1.8.3.1 della norma che prevede:
“Ogni Impresa, la cui attività comporti la spedizione o il trasporto di merci pericolose, oppure operazioni connesse di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico, deve nominare uno o più consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose, in seguito denominati “consulenti”, incaricati di facilitare l’opera di prevenzione dei rischi per le persone, per i beni o per l’ambiente inerenti a tali attività”.
Tale disposizione si applica a qualunque tipologia di spedizioni (merci e/o rifiuti), a prescindere dal quantitativo.
In forza di ciò anche chi spedisce merci in regime di esenzione parziale (1.1.3.6 ADR) o totale (Limited Quantity) è obbligato a nominare un consulente ADR.
Il soggetto individuato come speditore/mittente ADR è obbligato alla nomina del consulente che va comunicata alla sezione provinciale del Dipartimento dei Trasporti Terresti entro il 15 gennaio 2023.
Lo speditore/mittente di merce pericolosa sottoposto all’ADR non è solo il produttore, rivenditore di tale merce o rifiuto, ma anche il soggetto che ha stipulato il contratto di trasporto. Per esempio, l’intermediario di rifiuti che organizza la spedizione del rifiuto sottoposto a normativa ADR e paga il trasporto risulta essere anche speditore ADR.
Il capitolo 1.8.3.2 dell’ADR stabilisce che le Autorità competenti dei Paesi che aderiscono all’ADR possano prevedere delle deroghe, ma la momento l’Italia non né ha previste.
Se il Ministero dei trasporti non si pronuncerà entro la fine dell’anno apportando delle modifiche al D.Lgs 35/2010 per definire anche a livello nazionale le regole per la nomina del consulente ADR e al DM 4/7/2000 – per le esenzioni al momento strettamente riferito al settore dei trasportatori – tutte le imprese che effettuano “SPEDIZIONI” di merci oppure di rifiuti sottoposti alla normativa ADR, a prescindere dai quantitativi spediti, avranno l’obbligo di nominare un Consulente per la Sicurezza dei Trasporti di Merci Pericolose su strada.
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