Rivolgiti a Studio Venos per essere sempre aggiornato Il settore dell’autotrasporto è al centro di importanti novità normative europee, in [...]
L’autotrasporto affronta da tempo il problema del personale.
È complicato trovare giovani dello stesso Paese desiderosi di intraprendere questo lavoro a causa dei costi di acquisizione della patente e della CQC (che possono aggirarsi intorno ai 2.500,00 euro).
Inoltre, l’attuale situazione socio-economica del Paese ha fatto sì che la popolazione più giovane si orientasse verso altre professioni. Gli sforzi compiuti dal governo e dall’Albo degli autotrasportatori per coprire gli oneri legati al conseguimento delle licenze professionali non hanno ancora avuto successo.
Per questo motivo, il Governo ha nuovamente affrontato la materia con un Decreto flussi (come già accaduto tempo fa, leggi qui) per il reclutamento di autisti extracomunitari. Questa, infatti, potrebbe essere una soluzione utile per evitare che i veicoli con patente C o superiore rimangano fermi nei piazzali delle aziende di autotrasporto.
Il reclutamento di autisti è quindi l’obiettivo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale giovedì 26 gennaio è composto da nove articoli.
Il primo articolo autorizza l’ingresso in Italia di 82.705 cittadini extracomunitari per lavoro autonomo stagionale o non stagionale nel 2022. Quello di interesse per l’autotrasporto è però l’articolo 3 che autorizza l’ingresso per lavoro subordinato non stagionale di 30.105 persone provenienti da Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi in materia di immigrazione, nei settori dell’autotrasporto, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare e della cantieristica.
Una volta arrivato in Italia, un cittadino extracomunitario potrà guidare veicoli di proprietà di un’azienda italiana che si occupa di trasporto merci a pagamento per un massimo di 12 mesi dopo essersi stabilito nel Paese. Trascorso questo periodo, dovrà cambiare la patente.
L’organizzazione che impiega il cittadino extracomunitario deve soddisfare alcuni criteri per ricevere il permesso “nulla osta”, come l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori e l’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale (REN) dell’autorizzazione alla professione. Il contratto di lavoro deve essere a tempo determinato con una durata massima di un anno, ma se l’autista è già in possesso di una Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) valida, il contratto può essere a tempo indeterminato.
ATTENZIONE: il cittadino extracomunitario potrà iniziare l’attività di guida dei veicoli solo se in possesso di CQC valida nel nostro Paese. Quindi non tutti gli extracomunitari potranno iniziare da subito la guida di veicoli se non in possesso della Carta di Qualificazione del Conducente riconosciuta in Italia.
Rimane il fatto che l’assunzione di autisti extracomunitari in Italia è una questione complessa.
L’assunzione di autisti stranieri in Italia ha fatto parte della discussione nazionale per anni.
In primo luogo, ci sono le sfide legali che devono essere superate. In secondo luogo, c’è la volontà dei lavoratori stranieri di lavorare e l’opinione pubblica sull’ingresso di lavoratori extracomunitari nel nostro paese. La questione è complessa e sfaccettata, ma può essere affrontata in modo appropriato.
Iniziamo con l’esame della questione legale.
I diritti dei lavoratori stranieri in Italia sono regolati dal Codice Civile. Offre una serie di diritti ai lavoratori stranieri e ne regola l’ingresso nel territorio italiano. Inoltre, la legge prevede che le persone che hanno un visto di lavoro possano essere assunte solo per un lavoro specifico. Ciò significa che gli autisti stranieri possono essere assunti solo per guidare.
D’altra parte, i lavoratori stranieri devono anche rispettare alcune procedure per completare l’assunzione. Devono ottenere un certificato di residenza temporanea o permanente, ottenere un permesso di soggiorno, e compilare un modulo di domanda per l’assunzione. Inoltre, gli autisti stranieri devono anche essere in possesso del certificato di abilitazione alla conduzione di veicoli.
Per leggere l’intero provvedimento normativo clicca qui.
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